Una vettura racing del 1958 pensata per vendere di più a un anno dalla presentazione della 500. Vinse anche la 12 ore di Hockenheim.
Un pò si storia
Correva l'anno 1958, il presidente Dwight D. Eisenhower costituisce la National Aeronautic and Space Administration (NASA), una giovane cantante dilettante di nome Mina viene scoperta dai talent scout e lo spogliarello di Aiche Nanà al Rugantino, ispira Federico Fellini per una scena di La Dolce Vita.
Sempre in quell'anno, i responsabili della Fabbrica Italiana Automobili Torino (nda lasciatecela ricordare così...) iniziarono a scervellarsi su come spingere commercialmente la Nuova 500 che, già sul mercato da un anno, faticava a fare breccia nei cuori degli automobilisti italiani.
Ai giorni d'oggi, prima si vendono milioni di vetture e poi si sforna una bella versione da racing. Allora, gli anni della rinascita, gli anni del grande boom del dopoguerra, gli anni dell'entusiasmo, ogni cosa sembrava possibile e così pure la Fiat decise che per ingolosire gli automobilisti più sportivi e avvicinare anche l'utenza più giovane, amante delle prestazioni, era necessario vendere una versione spinta della 500.
Ed ecco arrivare la 500 Sport, con un nuovo propulsore siglato 110.004 che vantava, grazie a un maggiore valore di corsa, un aumento di cilindrata (da 479 cm³ a 499,5 cm³) e di potenza massima (da 15 cv a 21,5 cv). Addio all'albero a camme in ghisa a favore di uno in acciaio, camere di scoppio riprofilate, molle valvole rinforzate, valvole maggiorate, nuovi pistoni, condotti lucidati, puleggia della ventola di maggiore diametro (per ridurre i giri e di conseguenza la potenza assorbita) e rapporto al ponte di 8/39.
La vettura fu subito competitiva e alla 12 ore di Hockenheim del 26 maggio 1958 conquistò i primi quattro posti
Queste modifiche meccaniche permisero alla 500 di spingersi fino alla velocità massima di 105 km/h, ben 15 km/h in più rispetto ai modelli più “plebei”. Oltre a queste differenze meccaniche, a contraddistinguere la vettura, anche quelle estetiche: tetto metallico, vistosa colorazione bicolor rossa e bianca su fondo grigio e vistosi cerchi rossi.
A quei tempi la 500 Normale costava 490.000 lire, la Sport ben 70.000 lire in più. Una spesa da affrontare non certo a cuor leggero se si pensa che ai tempi, uno stipendio medio di un operaio si aggirava attorno alle 80.000 mila lire
(fonte automoto.it)
Oggi ne esistono solo 6 esemplari e valgono un capitale e noi del Museo della 500 sui Nebrodi ve la svelermo il prossimo 28 luglio in occasione del Meeting sui Nebrodi!
La storica Fiat Nuova 500 Sport che sveleremo nel 2024, si tratta di un rarissimo esemplare se non unico targato ROMA, di una versione trasformabile del febbraio 1959 appartenente al nostro presidente Antonio Mirenda.
Nell'occasione potrete ammirarla in tutto il suo splendore e conoscere il suo passato...
Presto il programma non potete mancare!
foto epoca centro stotico Fiat
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